L’Enocentrico aveva bisogno di organizzare le idee in merito al brand che si voleva proporre. Lo scopo era trovare una linea visiva e comunicativa coerente con le attività da offrire, ispirate a una visione del mondo enologico molto originale e pensato come un modello culturale, che andava oltre la conoscenza e l’assaggio del vino.

Siamo partite dal nome per avviare uno studio specifico sul mondo dell’enologia e le metodologie utilizzate per comunicare la sua ampiezza. Ci siamo poi focalizzate sulla ricerca di una personalità del marchio che rispettasse non solo la varietà del mondo del vino ma anche le sue ricadute sulla cultura e l’identità dei territori.

È nata così un’identità visiva che richiama la filosofia di brand, la ricercatezza del mondo del vino e quell’anima quasi senza tempo che caratterizza il settore vitivinicolo, che abbraccia epoche, generazioni e abitudini molto differenti, eppure unite dalla convivialità, dalla conoscenza e dall’amore per la terra.

Nell’elaborare il piano strategico di comunicazione ci siamo spinte oltre e abbiamo ricercato lo stile, le parole e la potenza comunicativa che Enocentrico evoca nella commistione delle arti. Il ritmo cadenzato e denso del Jazz, le parole eleganti della storia dell’arte e della gastronomia d’eccellenza e i tratti decisi, colorati e profondi della pittura moderna.